Quando e come si servono i vini a tavola?

La successione dei Vini a tavola è determinata dal tipo di piatti e di menu che si andrà a servire. Ovviamente

Bruno Albani

La successione dei Vini a tavola è determinata dal tipo di piatti e di menu che si andrà a servire. Ovviamente un'ideale sequenza prevede che si parta con vini più leggeri passando a vini di maggior corpo, e procedendo dai bianchi o da spumanti metodo classico o Champagne ai rosati ai rossi.
Una corretta procedura prevede inoltre che sia a salire non solo la tipologia dei vini, ma la loro età (ovvero dai più giovani ai più invecchiati), ma anche il grado alcolico (meglio partire con vini meno corposi e vivaci). Ovviamente, ma è facilissimo capire il perché, si passerà da bianchi secchi a rossi via via più strutturati fino ad arrivare ai vini dolci e ai liquorosi o passiti.
Anche nella temperatura di servizio dei vini si dovrà salire, da vini bianchi o spumanti serviti ben freddi, ma non ghiacciati, a bianchi a temperatura di cantina nel caso di bianchi invecchiati o maturati in legno, a rossi freschi di cantina sino a rossi proposti a temperatura ambiente (ma attenzione che non siano troppo caldi, meglio partire da un rosso fresco, che può sempre scaldarsi, che da un rosso già caldo che può solo diventare più caldo!), mentre solo a fine pasto, al momento dell'abbinamento ai dolci, si potranno tornare a servire vini da dessert (il Moscato d'Asti, l'Asti, ecc.) freddi.
Questi i primi semplici rudimenti di una pratica dell'abbinamento dei vini ai piatti.